Osteopatia

Cenni storici

L’osteopatia nasce nel 1874 negli U.S.A. da un’intuizione del Dr. Andrew Taylor Still, il quale ricerca ed inventa l’osteopatia per sopperire alla mancanza di mezzi nella cura dei suoi pazienti, convinto, dopo molteplici studi sull’anatomia umana, che molte malattie possono essere curate correggendo le  mal posizioni anatomiche che interferiscono con la circolazione sanguigna e l’attività nervosa. Oltre al 1874, altro anno importante per la storia dell’osteopatia è il 1892 quando Still fonda la prima scuola.

Dopo la diffusione e il riconoscimento nei servizi della sanità pubblica U.S.A., l’osteopatia si diffonde in Europa, dal Regno Unito alla Finlandia e Belgio; seguirà Francia, Danimarca, Germania, Svizzera, Lussemburgo e Olanda.

In Spagna e Italia la diffusione dell’osteopatia risale agli anni ’80 ma ancora oggi governo e associazioni sono al lavoro per la definizione di una legge che regolamenti il settore per assicurare qualità e sicurezza del servizio offerto.

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Che cos'è l'osteopatia?

L’Osteopatia è una medicina non convenzionale riconosciuta dall’OMS e considera lessere umano come unità di corpo, mente e spirito e nella salute come stato naturale della persona, al fine di ridare movimento, armonia e fisiologia, ricreando le condizioni migliori affinché il corpo trovi lo stato di salute e non prevede in alcun caso la prescrizione di rimedi farmacologici, che è di competenza strettamente medica.

L'Osteopatia utilizza un diverso approccio clinico del paziente, differente dalle valutazioni di carattere medico allo scopo di mettere in evidenza la presenza di disfunzioni o alterazioni funzionali, ovvero restrizioni del movimento micro e macro, in quelle aree del corpo che presentano limitazione dei movimenti fisiologici da cui possono originare le più comuni manifestazioni cliniche che interessano il sistema neuro-muscolo-scheletrico.

L’osteopata ricerca le disarmonie interne per risolvere i problemi del paziente non limitandosi a curare i sintomi ma andando alla ricerca delle cause. Per fare ciò è indispensabile una buona valutazione globale, posturale, senza trascurare le strutture fasciali, muscoli superficiali e profondi, attraverso valutazioni differenziali per capire quale trattamento osteopatico intraprendere.

Il trattamento osteopatico si avvale di un sistema di tecniche esclusivamente manuali (manipolazioni di articolazioni, organi, tessuti) che mirano a correggere meccanicamente delle variazioni strutturali o disordini meccanici capaci di provocare delle alterazioni patologiche.

In un primo incontro l’osteopata eseguirà una scrupolosa anamnesi recente ma soprattutto remota, nell’analisi dei documenti di diagnosi radiologica, di un’attenta osservazione visiva, posturale e palpatoria accompagnata da test di vario genere per fare il punto della condizione posturale del paziente e soprattutto nella valutazione manuale della qualità e dello stato dei tessuti. Infine si giunge alla fissazione del programma di trattamento allo scopo di ristabilire la mobilità della struttura affinché il corpo inizi un percorso di auto guarigione.

Principi fondamentali

Unità del corpo

Come metodologia olistica (dal greco olos = tutto) l'osteopatia considera l'individuo nella sua globalità: ogni parte costituente la persona (psiche inclusa) è dipendente dalle altre e il corretto funzionamento di ognuna assicura quello dell'intera struttura, dell'equilibrio psicofisico e il benessere.

Relazione tra struttura e funzione

Un corretto equilibrio tra struttura e funzione regala al nostro corpo una sensazione di benessere. Qualora tale equilibrio venga alterato (a causa di un trauma per esempio) si parla di disfunzione osteopatica, ossia di una restrizione di mobilità e perdita di movimento in una parte del nostro corpo (ossa, muscoli, organi, etc..).

Autoguarigione

In osteopatia non è il terapista che guarisce, ma il suo ruolo è quello favorire la capacità innata del corpo ad auto curarsi.

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