Articolazione temporo-mandibolare
Cos'è l'articolazione temporo-mandibolare
L’A.T.M fa parte insieme a mascella, mandibola, ossa craniche correlate ed osso ioide del sistema stomatognatico che fa parte del sistema postulare generale. Tramite muscoli e fasce si collega: col rachide cervicale, col cingolo sterno-clavicolo-scapolare, col complesso respiratorio diaframmatico, con l’esofago. L’articolazione temporo-mandibolare collega la mandibola al cranio e permette di parlare, masticare, sbadigliare, deglutire e compiere movimenti mimici.
Disturbi dell'A.T.M.
Quando vi sono disturbi delle funzioni dei muscoli masticatori e/o alterazioni e deficit del movimento, il movimento stesso articolare temporo mandibolare viene compromesso, causando disturbi di vario tipo.
Si possono distinguere tre fasi della disfunzione dell’apparato della masticazione: una prima fase muscolare, una seconda fase con disordini dell’articolazione tempora-mandibolare ed una terza fase con lesioni articolari.
Tra le sintomatologie più frequenti possiamo avere:
– affaticamento durante la masticazione, lo sbadiglio o nel movimento di apertura della bocca
- dolore all’articolazione, sia a riposo sia durante il suo utilizzo (per esempio mangiando o parlando)
- rumori causati dall’articolazione quando si apre o si chiude la bocca: click, scrosci, rumori tipo sabbiolina
- disfunzioni nei movimenti: limitazione e/o rigidità nell’apertura, chiusura e lateralità della bocca fino al blocco vero e proprio
- dolore fastidioso al viso con tensione dei muscoli mimici e dei muscoli masticatori
- mal di testa: cefalee tensive e muscolo-tensive
- sensazione di rigidità al viso
- tensione che parte dal collo e tutti i muscoli annessi fino al capo con difficoltà al movimento
- dorsalgie
- brachialgie, con parestesie alle dita
- dolori scapolari
- dolore all’orecchio che può irradiarsi al viso e/o acufeni (fischi alle orecchie)
- ipoacusie
- vertigini
- lombalgie
Cause dei disturbi dell'A.T.M.
Le cause dei disturbi all’articolazione tempora-mandibolare sono diverse. Tra le più comuni abbiamo:
- digrignamento o bruxismo;
- traumi sull’articolazione, come fratture del condilo e della mandibola;
- colpo di frusta;
- disturbi infiammatori (artrosi e artrite);
- malocclusione della bocca;
- situazioni di stress;
- intercessioni con la lingua:
A) disfunzioni legate alla posizione della lingua; lateralizzazioni, impressione dei denti sui margini; ante-posteroposizioni
B) disfunzioni legate alla deglutizione, fonazione, respirazione
C) disfunzioni legate alla funzione di diaframma della lingua
Importante tenere presente come una deglutizione errata possa influenzare negativamente attraverso la catena linguale la postura. Spesso nei bambini suzione o mordicchiamento (dita, oggetti, labbra, unghie …) o uso prolungato di biberon o ciuccio, possono condizionare la malocclusione e tutto il sistema respiratorio e posturale. In base ai rapporti di ingranaggio tra i primi molari superiori e quelli inferiori corrispondenti, Angle a definì all’inizio del secolo le Classi dentali:
- Classe I (20-25%)
- Classe II, div 1 e div 2 (75-80%)
- Classe III (2-5%)
Nei bambini i denti sono 20, nell’adulto 32. Per trovare la classe dentaria si guardano i primi molari inferiori rispetto a quelli superiori (detti sesti).
Trattamento
Il trattamento sarà di tipo manuale finalizzato a ritrovare un buon equilibrio tra mandibola e capo del paziente, lavorando sulle contratture muscolari e/o trigger point ed equilibrio articolare.
L’osteopata lavora sia con tecniche dirette locali si con esercizi funzionali atte a ritrovare l’equilibrio perso (sia da eseguire durante la seduta sia a domicilio).
Inoltre bisogna sempre valutare la postura della persona collegata al problema cranio-mandibolare; per cui non solo approccio locale ma globale.
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